Always in our hearts
Dal 29 marzo 2014, il giardino del Labter, ex Sieci, accoglie, assieme a piante ed arbusti tipici della macchia mediterranea, due simboli in più…..Una targa in granito ed un alberello di ulivo. Vi sono stati posti in occasione del Convegno “La Storia di Miss Frances Fleetwood”, organizzato a Scauri dal Comitato Dragut, per onorare la memoria della scrittrice inglese (1902-1994), per mettersi alla scuola di quanto il messaggio che ha ci voluto lasciare abbia ancora da dire, da insegnare, da raccontare. Molti scauresi ricordano la straordinaria figura di questa esile donna, anglosassone, che adorava la nostra terra, il suo paesaggio, il suo mare, tanto da definirli come un Paradiso. Dalle parole, stralciate dai suoi scritti e proposti al Convegno dalla prof. Anna Carrubbo, traspariva l’incanto di chi scopre per la prima volta la clemenza e la ricchezza, la varietà, di una natura generosa. A Scauri Miss Frances apprese il tepore del clima, vide per la prima volta le lucciole spegnersi ed accendersi in maggio, ascoltò lo scorrere di ruscelli e conobbe personaggi miti e tipici…Molti sono stati testimoni delle sue nuotate, anche in pieno inverno, delle passeggiate laboriose e discrete sul lungomare, dove non esitava a chinarsi ed a raccogliere le cartacce gettate da passanti più distratti e meno innamorati del nostro tratto di costa. Molti ricordano finanche il suo odore di lavanda, di zucchero e tea….Alcuni, i più intimi, hanno avuto il privilegio di incontrarsi con la sua sottile scrittura….Dalle finestre della dépendance che occupò per lunghi anni, nei pressi delle proprietà appartenute al Generale Nobile, del quale fu traduttrice dei suoi scritti ed ammiratrice fervente delle sue gesta, i passanti potevano udire infatti il ticchettio alacre e sommesso della sua macchina da scrivere, sulla quale annotava pensieri, bibliografie, alberi genealogici di antiche famiglie, racconti, storie di un passato glorioso….Fu scrittrice di molti romanzi di ampia divulgazione editoriale, la Fleetwood, oltre che giornalista e bibliografa, come ha ricordato al Convegno il prof. Pasquale Maffeo. Viveva dei suoi libri, amava dar vita a personaggi della storia, immaginare il loro vissuto…Il più singolare, senz’altro, Gianciotto Malatesta, marito della sfortunata Francesca da Rimini, al quale la Fleetwood provò a dare un’immagine meno crudele di quella che gli assegnò Dante; la più intrigante, Lady Hamilton, che seppe cambiare finanche il corso della storia, intrecciando il suo nome a quello del più famoso Horatio Nelson. Sulla targa posta nel giardino del Labter si può leggere questa scritta:”Always in our hearts”….”Per sempre nei nostri cuori”. Come per sempre, le radici di un albero di ulivo potranno attecchire e produrre nuovi frutti. Queste parole sono state suggerite dal prof. Franco Valerio, suo amico ed esecutore testamentario, che ne ha accolto i resti mortali nella cappella di famiglia. Sono la sintesi, il contenuto essenziale della sua permanenza, always, sempre, nel Golfo di Gaeta e più ampiamente, in Italia.. Miss Frances dunque volle, scelse di venire a vivere a Scauri. La elesse sua dimora, always. Antonio Lepone, il giornalista scaurese che raccolse l’ultima intervista alla “signorina inglese” (così molti la chiamavano), ha testimoniato al Convegno che, traducendo le gesta del generale Nobile, Miss Frances aveva avuto praticamente in sorte di viverle, accanto a lui, attraverso le sue parole, di respirarne il coraggio prima, la disillusione, ed anche l’incomprensione da parte di molti, poi….Il Generale aveva raccontato e lei, di rimando, si era sentita investita del compito di raccontare a sua volta. Come se raccontare fosse vivere. Fu la narrazione, dunque, la vera vocazione di Miss Frances. Come chi ha avuto in dono un’eredità meravigliosa e decide di metterne a parte quante più persone possibili. Frances Fleetwood raccontò avventure, intrecci, immagini ardimentose….Come se il suo compito fosse quello di far rivivere ciò che già aveva avuto la possibilità di esistere e che meritava di essere perpetuato nella memoria. Alwais.
…Nella sua guida su Caserta Vecchia, si lasciò ispirare da un gruppo di giovani volontari che stava lavorando per ridare alla città il suo antico e glorioso aspetto. Fu osservando quelle braccia alacri e disinteressate a nessun altra ricompensa se non a quella di rendere giustizia al passato, che decise di scrivere, aiutando quei ragazzi a rimuovere i calcinacci e la polvere dell’oblio dalla storia della civiltà. Come fuori programma del Convegno, il moderatore, Marcello Caliman, ha invitato a prendere la parola la prof.ssa Monica Colabove…Allieva del Liceo Scientifico Alberti, ebbe con Miss Frances un rapporto così speciale ed intimo, che ne seguì le orme, studiando le lingue e leggendo i suoi scritti….Monica, con una luce negli occhi, sapiente e consapevole, con viva commozione, ha restituito queste parole di Miss Frances a tutti i convenuti:”Aspetta….Aspetta che la ruota abbia completato il suo corso”…Sembrano le parole di una filosofia di vita fatalista. Invece la prof. ssa Monica, dal profondo della sua conoscenza, ci ha testimoniato che in realtà sono le parole di una saggezza vissuta. Tutto ciò che deve accadere, in un’esistenza, in una storia, in un’esperienza, accade. Come se fosse la vita stessa a lanciarci un vero e proprio richiamo, attraverso luoghi, affinità, immagini, che arrivano a colpire le sensibilità personali fino a mutarne i percorsi con i loro urgenti richiami. Così, spesso, si sperimenta nella propria piccola vicenda vissuta. Così è successo al Presidente del Comitato Dragut, dott. Pino De Renzi, che ritrovò a distanza di molti anni, nella sua biblioteca, il libro che Miss Frances gli aveva donato perché, liceale, apprendesse bene l’inglese….Un libro, come una ruota che gira, attende soltanto di essere guardato al suo interno…di essere letto…Di essere riletto ancora, affinchè tornino a vivere parole ed a pulsare sentimenti. “Aspetta che la ruota abbia completato il suo giro”. Always.
Patrizia Cervone
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PREMIO DRAGUT: SERATE DI PREMIAZIONE E VINCITORI
Il 4 e 5 Ottobre 2013 si è conclusa nella splendida cornice del Castello Baronale di Minturno la seconda edizione del Premio Dragut, che ha registrato un insperato ma meritato successo di pubblico e di partecipazione, al di là delle più rosee aspettative degli organizzatori.
Il consenso popolare delle due serate di Premiazione è dovuto anche alla grande risonanza che il Premio sta avendo sui social network, grazie ai quali si sta diffondendo sempre più il suo motto: “Non più per depredare ma per restituire”, che ha fatto breccia soprattutto su molti giovani talenti.
“Un grande grazie va alle numerose associazioni partecipanti e patrocinanti” ha dichiarato il Presidente del Premio, Pino De Renzi “per le quali il Premio Dragut può essere un ponte e un punto di incontro con la popolazione e le loro iniziative. Il Premio sta riuscendo nel suo intento di mettere in rete tra loro persone colte e disponibili con i giovani, la nuova generazione che avanza.”
Lo scopo del Comitato per il Premio Dragut, infatti, è innanzitutto quello di offrire uno spazio di espressione a tutte le migliori energie culturali e sociali presenti nel territorio, nel tentativo di creare tra le diverse generazioni una più profonda conoscenza delle bellezze ambientali, artistiche e storiche di tutto il Golfo di Gaeta.
La prima serata della premiazione, coordinata dalla storica dell’arte Stefania De Vita, si è svolta con l’evento “Ricordi in bianco e nero” in cui il collezionista Amedeo Russo, assieme alla collaborazione di Mario Lepore (anch’egli appassionato collezionista di immagini d’epoca) e agli interventi dell’architetto Cesare Crova e allo storico Salvatore Cardillo, ha illustrato una serie di cartoline d’epoca, raccontando e ricostruendo vari pezzi della storia locale.
Durante la serata finale di Premiazione del concorso, invece, condotta dall’attrice Marina Casaburi, sono stati presentati al pubblico alcuni brani tratti dai componimenti vincenti, selezionati e letti da Patrizia Cervone, Simona Di Meo e Irene Sparagna.
Gran parte delle opere presentate al Premio sono state inoltre pubblicate nell’Antologia del Premio Dragut 2013, richiedibile scrivendo alla mail del premio: premiodragut@libero.it.
Questi i nomi dei vincitori:
Sezione Racconti
Enrico Lanzara: “L’accompagna la luna”
Piero Ianniello: “Il mercato”
Katia Zamprotta: “Ritorno”
Sonia Vento: “Anna”
Sezione Poesie
Maria Passariello: “Corbezzolo”
Maurizio Russo: “Ombre sulla spiaggia”
Romolo Caldieri: “Spiaggia dei sassolini”
Sezione Musica
Elio e Caterina: “Dragut”
Romolo Amici e Beatrice Burchiari: “Con l’aria di chi sa’”
Mario Simeone: “Dreaming”
Sezione Foto
Tyler Nardone: “Look”
Michele Chiomenti: “Scogliere davanti le ex Sieci”
Carlo Magnatti “Alla faccia di Dragut”
Graziano Di Benedetto: “Scauri di corsa”
Sezione Arte
Lorenzo Pellegrino: “Custodi del tempo”
Aurora Braga: “What do you sea”
Cristina Giammaria: “Golfo di Gaeta”
Premio speciale per il più giovane partecipante al Premio
Luisa Vignoli, con la poesia “Il Mare d’Inverno”.
Durante la serata è stata resa inoltre nota la composizione della Giuria del Premio.
Per la poesia: Rossella Tempesta, Giuseppina Mallozzi, Michela Zanarella;
Per i racconti: Franca Di Nitto, Lorenzo Ciufo, Monica Granata;
Per le foto: Luigi Grieco, Mauro Abate, Ida Tortoriello;
Per i lavori artistici: Ugo Bortolin, Virginia Bartoli, Anna Molisso;
Per la musica: Vincenzo Zenobio, Antonella Sessa, Mara Recalina;
Durante la serata di Premiazione, si sono esibiti magistralmente al pianoforte gli allievi del M° Antonella Sessa:
Mariano Herta Dorinel che ha eseguito “Studio” di Kaciaturian e il Valzer “Opera 69 n°2” di Chopin;
Michele Alberto Monti che ha eseguito “Tarantella in re minore” di Prokovieff e “Valzer opera 69 n°1” di Chopin;
Gaspare Saltarelli con “Il Notturno in do diesis minore” opera postuma di Chopin
Paolo Catenaccio “Dalle Suites Inglesi : Bourreè I e II in la minore” di Johann Sebastian Bach e “Arabesque” di Schumann
Ed infine ha concluso Il M° Salvatore Saltarelli con “Torre Bermeja” di Isac Albeniz.
A tutti coloro che hanno donato la loro disponibilità per la riuscita dell’evento il Comitato per il Premio Dragut esprime il più profondo e sincero ringraziamento.
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Simposio: il Golfo dei Poeti
A Scauri, presso la Darsena Flying, nell’ambito del cartello di eventi Culturali “Scauritanum”
Domenica 21 Luglio alle ore 20:45 ci sarà il simposio “Golfo dei Poeti”
Partecipano i poeti Dino Artone, Giuseppe Napolitano, Chiara Scrobogna e Irene Vallone, coordinatori Grazia Sotis e Gianluigi Zeppetella
Esposizione “L’arte della paglia e stramma” dell’artigiano Antonio Borrelli.
Dino Artone, Medico, Poeta e Scrittore.
Plurilaureato e plurispecializzato, medico-chirurgo, già Direttore Sanitario nell’Azienda Sanitaria di Latina, Docente in Tecniche della Comunicazione nella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, Diplomato in Health Services Management alla SDA Bocconi di Milano. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche in campo medico e accademico, raccolte di versi, romanzi e racconti, saggi e opere teatrali.
Tra i suoi Romanzi e racconti, ricordiamo: C’erano una volta, Il gigante (Premio Ecologico), Il buio e la veglia (Premio Editori Riuniti), Quisling, La cenere e il fuoco (Premio Giano), Il broker e la robinia, Misfatti di cronaca, Noir, Il Pigerrimo, Le vie dell’inferno, Di là della soglia, Mamà.
Autore di oltre quaranta pubblicazioni scientifiche in campo medico e accademico ed oltre settanta in campo letterario, nel quale ha pubblicato raccolte di versi tra cui: Crono e Mnemosine (Premio Platano d’oro per medici scrittori), Jocundo Joco (Premio Spallicci), Fucus, Ballata dell’organetto, Il corvo e le stelle, Nel verso del tempo, L’origine narrante (Premio Ragusa), Le voci precluse, Identità e appartenenza, La danza dei mesi, Histoire d’I, Quello che conta, Intimo Immaginario, Alle sponde dell’oggi.
Inoltre saggi e opere teatrali tra cui: Quàtto de nui, La garçonniere (Selezione RAI),Par’e patta (Premio Pascarella), ‘A veduvella (Premio laureandi Università di Napoli),Maria e Maria (Premio Rai-TV), Lo ZibalDino, Antropos e Logos, Quanti clown, Discorso sull’intelligenza, Ironia e comicità nel tempo e nello spazio, La Bisbetica napoletana, La Bisbetica romana.
Collabora a pagine letterarie di quotidiani e riviste.
E’ presente in Antologie letterarie. E’ iscritto all’Albo Italiano degli Scrittori.
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Lorenzo Ciufo e Vincenzo Zenobio a “Serata d’Autore”
Circolo Nuoto Formia
– Formia, via Appia, località 25 ponti (lato Roma) –
mercoledì 17 luglio 2013, ore 21:30
presenta
Incontro con la poesia
di
con la partecipazione
di
Vincenzo Zenobio
La poesia armoniosa e appassionata di Lorenzo Ciufo si incontra
con la sapienza musicale, il talento artistico e la fantasia di Vincenzo Zenobio
in un racconto-viaggio tra note e parole che non mancherà di coinvolgervi nel cuore e nella mente.
INGRESSO LIBERO
Note biografiche sugli artisti:
Lorenzo Ciufo, già docente specializzato in didattica per l’integrazione, attualmente insegna materie letterarie e latino nei licei. Suoi interventi nel campo della didattica speciale sono apparsi in Dalla parte dell’educazione (Trento, Erickson, 2005) e sulla rivista “Didatticamente Gulliver” delle edizioni Gulliver di Vasto (CH).
Innamorato della lettura a voce alta, svolge attività di operatore culturale come volontario dell’Associazione Amici del Libro-Biblioteca Luigi Raus di Minturno, presso la quale ha fondato un Gruppo di Lettura Condivisa e un Presìdio del Libro.
Come autore letterario ha esordito nel 2011 con la pubblicazione del libro La casa nuova (Milano, Lampi di stampa editore), frutto di una passione per la scrittura poetica concepita solo sul finire degli anni Novanta.
Vincenzo Zenobio, polistrumentista professionale, alterna l’attività didattica (conservatorio, scuole comunali di musica, scuole medie statali) con quella di concertista e arrangiatore con grande eclettismo e senza barriere di generi (Trio Instabile Sottovento, Folk Road, Orchestrina Malombra-Jenny Sorrenti). Ha fondato di recente la band Ninfa Vitale, che rivisita canzoni tradizionali del Centro-Sud d’Italia. Ha collaborato con riviste di didattica musicale e collabora nella produzione e come consulente musicale per le etichette discografiche Finisterre e Gruppostella.
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Siamo entrati nel vivo
Intervista a Pino De Renzi
di Patrizia Cervone
Siamo entrati nel vivo dell’estate. Moltissimi dei nostri conterranei, che per motivi di lavoro o di studio si trovano sparsi un po’ dappertutto, in Italia e nel mondo, in questo periodo dell’anno rispondono all’appuntamento silenzioso del mare. Un “ritrovarsi”, appunto, fedelmente, a contatto con la propria origine, col proprio legame di sangue, col proprio “sentire” legato a questa linfa vitale…. Si risponde, sempre, al richiamo di questo lembo di terra frammentata in diverse realtà, di questa costa protetta alle spalle dai nostri monti, che abbraccia però un unico specchio d’acqua..
Incontriamo in questi giorni qui, nel Golfo, lo scrittore Pino De Renzi. Nativo di Scauri, ha studiato a Napoli ed è ora medico microbiologo a Torino, dove svolge il suo lavoro, attualmente presso l’aeroporto di Caselle.
Pino De Renzi ha pubblicato diversi libri, di narrativa e di poesia, sia in formato e-book, editi da Mnamon, sia in formato cartaceo. “Il Voto”, “All’Ombra della Grazia”, “L’Ultimo Naufragio del Generale”, “La Bellezza macchiata del Rosso”, “Il Venditore di Fiori”, sono i titoli di alcune delle sue opere…
La prima domanda, la più spontanea che mi viene da porgere a Pino De Renzi, è:
Quanto è forte il richiamo del mare, quello che prima chiamavo l’irrinunciabile appuntamento silenzioso, per uno scaurese che vive fuori… ma soprattutto, quanto entra il mare nei tuoi scritti?
“L’orizzonte! Il mare è per me innanzitutto orizzonte. Sempre, nella mia vita, sia che stia contemplando lo scorrere dei giorni, sia che stia per prendere qualche decisione, io dentro di me mi rivedo a Scauri, davanti al mare, e guardo davanti a me. Quello che devo fare dipende dalla luce che vedo. Credo che quella luce sia indissolubile per qualsiasi scaurese”…
Siamo in estate, è vero, e sentiamo forte l’esigenza della spensieratezza e della “leggerezza” per entrare nello spirito delle vacanze. Eppure, chi è stato fuori per un po’, tornando, si troverà ad osservare, sempre più preoccupato, il proprio mare, al quale è intensamente appartenuto… In questi ultimi tempi tutto appare sicuramente trasformato, assieme al paesaggio, assieme alle generazioni che si susseguono….E’ così?”
“E’ così. Chi è stato “fuori” per un po’, tornando si accorge subito che le cose, anche se apparentemente immutate, sono in realtà già cambiate. La vita è mutamento, però, e accanto alla nostalgia delle cose vissute e perdute, esiste in noi anche il sentimento – fortissimo – di qualcosa che non può morire mai. Le cose, spesso, diventano peggiori, si lasciano cadere, ma chi ritorna sa che tutto può sempre tornare a vivere più di prima. Chi ritorna è meno arrendevole davanti alla disfatta del tempo. Egli sa che basta poco, perché la bellezza non tramonta mai”.
C’è una scena molto bella del “Voto”, dove di racconta di una tempesta in mare a bordo di una barchetta a vela….Sicuramente un ricordo autobiografico ma credo, anche, una metafora, perché Mare e Vita sono strettamente connessi. Cosa ha da insegnare il Mare alla nostra esperienza di Uomini, oltre che di cittadini?
“Quella scena è autobiografica, sì. E’ accaduta davvero, realmente, al largo di Formia, ma anche metaforicamente, più volte, nella mia vita. Basta una manovra errata, e ci si trova capovolti, rischiando di finire fuori bordo. Il mare però restituisce sempre tutto. Il mare è come il tempo. Tutto quello che si vive al largo non ci abbandonerà mai più, e prima o poi ci verrà restituito. Il mare fortifica. Ti fa capire di essere in balìa del tempo e della vita, e che non tutto dipende esattamente solo da te”.
Come molti già sanno, da un anno a questa parte, Pino De Renzi si è fatto promotore del Premio Dragut… Sono già iniziati i lavori di questa seconda edizione del Premio, sull’onda del significativo successo e della grande partecipazione della prima edizione. Si stanno svolgendo una serie di eventi “satellite” per promuovere non solo il Premio, ma per “restituire” a tutto il nostro territorio una sua identità, che sembra a volte voler dimenticare o addirittura non conoscere. Ma… qual è la vera vocazione del nostro Golfo? Su cosa bisognerà puntare per non “depredare” ulteriormente il suo patrimonio?
“Il Golfo di Gaeta è intagliato tra il mare e i monti Aurunci alle sue spalle. E’ al confine tra due regioni, è stato sulla linea di demarcazione tra lo Stato Pontificio e quello Borbonico. E’ una gemma incastonata tra confini e orizzonti diversi. Ecco. Il futuro del Golfo è quello di aprirsi, di accogliere entità e culture diverse. Il suo futuro è l’interscambio generoso e nobile delle coscienze. Il Golfo di Gaeta io lo vedo come un sistema “HUB”. Il sistema HUB è un sistema studiato per le rotte aeree, ma che sta prendendo piede anche per altri campi. In pratica si tratta di concepire le cose come la ruota di una bicicletta. C’è un asse centrale dove i raggi convergono. Dunque il nostro territorio è come una porta girevole, turisticamente parlando – dato che è al centro di tanti tragitti, sia naturali e paesaggistici che culturali. Il Golfo di Gaeta deve essere un cuore pulsante: non deve trattenere il sangue, ma pomparlo verso ogni direzione”.
Ancora una domanda, conseguente alla precedente… Quanto è necessario l’impegno “culturale” per risvegliare il nostro territorio e “restituire” al nostro mare il ruolo privilegiato di via di comunicazione?
“Malala, alle Nazioni Unite, ha espresso un concetto che secondo me è universale: “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna e un quaderno possono cambiare il mondo”. La cultura vuol dire coscienza, e la coscienza è la leva su cui si reggono le sorti del mondo e di ognuno di noi”.
Ci piace salutare così Pino De Renzi, in questa estate che comincia, con le sue stesse parole. E’ tempo di frutti, è tempo di vele spiegate. E’ tempo di riconoscere al mare un intento comune di “abbraccio” e non di “divisione”, non di frammentazione di identità o di appartenenze. Ci piace citare queste parole, che Pino immagina pronunciate da Sebastiano Caboto, un simbolo del nostro andare e del nostro appartenere:
“(…) Ho navigato per tutti i porti del Mediterraneo e ho visto il mondo ma la mia patria non è ora né Gaeta né Venezia né Bristol….La dimora in cui mi rifugio è unicamente la luce del cielo che si riflette sulle acque” (L’Ultimo Naufragio del Generale).
Buon viaggio, Pino.
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Premio Dragut: Ecco il Bando
BANDO PREMIO DRAGUT
Edizione 2013
“NON PER DEPREDARE MA PER RESTITUIRE”
Tema del Premio :
Il motto: “Non per depredare ma per restituire”
sarà il tema portante dell’artista che vorrà concorrere.
Gli artisti potranno presentare un’opera che sia una testimonianza del nostro passato ed espressione del nostro tempo, realizzata in piena libertà stilistica.
Scopo del Premio è riscoprire la tradizione, la memoria, la natura e i legami con il territorio di Scauri-Minturno e di tutto il golfo di Gaeta, “temi” che gli artisti dovranno tradurre attraverso le proprie opere nelle varie sezioni letterarie, fotografiche, artistiche o musicali. Questo è l’obiettivo del Premio Dragut, che nasce dalla volontà di invitare i partecipanti a riscoprire le radici e la coscienza più profonda del territorio per restituirla arricchita di esperienze ed emozioni all’intera comunità. L’intento è di divulgare la bellezza del nostro territorio e di creare occasioni di crescita culturale.
Norme Generali :
- Il premio è rivolto a tutti, senza limiti di residenza. L’iscrizione è gratuita.
- La scadenza per la presentazione dei lavori è fissata tassativamente per tutte le sezioni alla mezzanotte del 15 agosto 2013.
- Tutti i lavori dovranno essere inviati esclusivamente via mail all’indirizzo: premiodragut@libero.it
- Si potrà partecipare ad una sola sezione per autore, e ogni autore potrà dunque inviare un lavoro soltanto.
- Tutti i lavori dovranno pervenire corredati dei seguenti dati: nome, cognome, luogo e data di nascita, titolo del lavoro, domicilio, mail e recapito telefonico.
- I lavori saranno visionati dalla Giuria in forma anonima, tranne che per il presidente e il vice presidente del Comitato Direttivo per il Premio Dragut, i quali non faranno parte della commissione giudicante ma avranno unicamente il compito di raccogliere i lavori e di garantire l’anonimato delle opere fino alla conclusione delle votazioni.
- Per ciascuna delle sezioni ci sarà una divisione per età dei partecipanti: una sezione “Giovani” dai 9 anni compiuti fino ai 15 anni e una sezione “Adulti” dai 16 anni in poi. NB: per le bands di età mista farà fede l’età del capo gruppo (da dichiarare al momento dell’invio dell’opera via mail).
- Ogni partecipante al concorso garantisce implicitamente all’atto dell’invio del proprio lavoro che l’opera è originale, che è stata effettivamente realizzata dal medesimo concorrente e che quindi non è di paternità dell’ingegno altrui (tramite copia totale o parziale). Gli Organizzatori si riterranno sollevati da eventuali rivalse di terzi, di cui risponderà esclusivamente e personalmente l’Autore.
- La data e le modalità della premiazione verranno comunicate a seguire direttamente ai vincitori e tramite comunicato stampa.
- La Giuria sarà costituita per due terzi da giurati scelti direttamente dal Comitato del Premio e per un terzo dalle associazioni competenti nelle materie delle sezioni. Per ogni sezione, quindi, saranno previsti due giurati scelti dal Comitato del Premio e un giurato scelto dalle associazioni, questo per far sì che gli aspetti contenutistici di aderenza agli scopi del premio siano bilanciati da giudizi più propriamente tecnici riguardanti i lavori che perverranno alla Giuria stessa. Nessun membro del Comitato farà parte della giuria.
- Il giudizio della Giuria, composta dalle varie sezioni, è insindacabile.
- Per il vincitore di ciascuna sezione è previsto in premio uno Smartphone. Per i premiati, oltre ai vincitori, non sono previsti premi in denaro, ma esclusivamente oggettistica, attestati, coppe, targhe o altro messo a disposizione dal Comitato organizzativo.
- Il Comitato si riserva la facoltà di inserire ulteriori premi “speciali” o “aggiuntivi” non comunicati con il bando stesso.
- I partecipanti, inviando le loro opere al Premio, accettano il trattamento dei dati personali secondo la normativa sulla privacy ai sensi della L. 196/03.
- Per informazioni inviare una mail o telefonare al 3385882519.
Sezioni :
Per l’anno 2013, il Premio Dragut prevede cinque (5) sezioni, distinte in:
Racconti (max tre cartelle in formato A4, )
Carattere Times, Grandezza 12, Spaziatura 1
Poesie (max due cartelle in formato A4)
Carattere Times, Grandezza 12, Spaziatura 1
Fotografie (formato Jpg o Png, dimensioni max. 7.0 MB)
Musica: (brano inedito in formato Mp3 o Mp4 che non superi i 7.0 MB)
Arti Grafiche, pittoriche e scultoree: (opere realizzate in piena libertà stilistica e con qualsiasi tecnica grafica e pittorica (olio, tempere, acquerelli, acrilici, inchiostri, smalti, grafite, matita, vernici industriali, incisioni, ecc., su qualsiasi supporto: tela, carta, legno, plastica, ferro, ecc.). Le dimensioni massime consentite per ogni opera bidimensionale sono di cm 150 x cm 150 per le arti grafiche e pittoree e di cm 120 x cm 120 per un’altezza massima di cm 150 per quelle scultoree.
ATTENZIONE: Limitatamente a questa sezione, alla Giuria del Premio in prima istanza deve pervenire esclusivamente l’immagine fotografica dell’opera in Jpg o Png di max 7.0 MB da inviare alla mail del premio: premiodragut@libero.it con didascalia, descrizione e titolo dell’opera. La giuria, formata da esperti del settore, sarà incaricata successivamente di esaminare le opere dal “vivo” secondo modalità da concordare con l’autore per poter esprimere una valutazione complessiva sulla qualità artistica dell’opera.
Antologia dei lavori del Premio
e
Sezione “fuori concorso” :
Nessun componente della Giuria e nessun membro del Comitato per il Premio Dragut e/o organizzatore del Premio stesso può partecipare al concorso. E’ prevista però una sezione “fuori concorso” a cui chiunque può inviare il proprio lavoro al solo scopo di pubblicazione sull’Antologia del Premio, previo consenso del comitato. In questo caso l’autore deve esplicitamente segnalare la propria opera come “fuori concorso”.
Le modalità di invio delle opere fuori concorso sono le stesse delle opere in concorso e verranno trattate in anonimato come le altre.
Anche in questo caso i lavori dovranno essere inediti.
All’atto dell’invio delle proprie opere, l’autore autorizza il Comitato del Premio Dragut a pubblicare i lavori nell’Antologia del Premio Dragut 2013 ovvero, nel caso delle opere artistiche, di una loro immagine fotografica.
NB: La volontà dell’autore a NON voler pubblicare la propria opera nell’Antologia deve essere espressamente dichiarata al momento dell’invio dell’opera stessa via mail.
NB: La selezione e la scelta delle opere da inserire nell’antologia, se corredate di liberatoria alla pubblicazione, comprese anche quelle giunte “fuori concorso”, è a cura esclusiva del Comitato per il Premio Dragut.
Il Comitato per il Premio Dragut
15 Giugno 2013
E’ possibile scaricare il bando completo, a questo link: BANDO PREMIO DRAGUT 2013
NB Per la definizione di “cartella” rimandiamo alla definizione su wikipedia
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L’educazione Poetica Oggi
Il giorno 3 maggio 2013 alle ore 16.30 nell’Aula Magna dell’Istituto “L. B. Alberti” di Marina di Minturno (Liceo Scientifico) gli studenti diplomandi, in un dibattito sul tema “L’EDUCAZIONE POETICA OGGI” incontreranno il Prof. Dino Artone, che presenterà il proprio testo “ANTOLOGICA – poesie 1956-2011” ed il Prof. Giuseppe Napolitano, che presenterà il proprio testo “ANTOLOGIA – poesie 1967-2007”. Il testo di Napolitano ha ottenuto diverse recensioni ed è stato presentato presso la Sala Gonfalone Palazzo Panciatichi di Firenze.
Il testo di Dino Artone ha già avuto successo nel Premio Firenze, nel Premio San Remo, nel Premio ANTEREM Lorenzo Montano.
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“Premio Dragut”: dopo il successo dell’anno scorso, al via la seconda edizione!
“Non più per depredare, ma per restituire”: anche quest’anno sarà questo il motto della seconda edizione del Premio Dragut, ancora più ricco di proposte per il territorio grazie ad una serie di eventi satellite che lo completano ed arricchiscono e con diverse altre novità. Si è pensato infatti di arricchire le sezioni della competizione da tre a cinque, e di modificare la composizione della giuria, per renderla più rispondente alle finalità del premio stesso.
Il Premio Dragut è nato nel 2012 da un gruppo di persone incontratesi virtualmente in rete, le quali hanno deciso di mettere gratuitamente al servizio del Territorio di Minturno-Scauri le loro energie per poter contribuire, su base volontaria, a migliorare la conoscenza delle bellezze e delle problematiche che riguardano il nostro golfo tutto. Il Premio Dragut nel 2012 ha avuto un sorprendente avvio, raccogliendo l’adesione di un gran numero di associazioni del territorio nonché di una copiosa partecipazione della cittadinanza alla serata finale.
Il Premio vuole essere soprattutto un’occasione per valorizzare al massimo le risorse ambientali, storiche e culturali che caratterizzano il territorio del golfo di Gaeta, con una sinergia virtuosa di persone ed Associazioni tramite una serie di iniziative volte alla rinascita sociale, economica, culturale e ambientale del territorio.
Per sua natura, il Premio Dragut non ha fini di lucro, è apartitico e “trasversale” rispetto alle Associazioni del territorio ed in particolare rispetto alle Associazioni patrocinati il premio Dragut, le quali operano all’interno del Premio ciascuna nel proprio ambito, rispettando le proprie peculiarità, ed in piena autonomia.
Proprio per promuovere la cooperazione tra le associazioni, gli organizzatori del Premio hanno scelto quest’anno di costituirsi in Comitato onlus. Il Consiglio direttivo del Premio è costituito da: Giuseppe De Renzi (Presidente), Mauro Iannotta (Vicepresidente), Nella D’Urso (Segretario), Irene Sparagna (Tesoriere), Tommasina Mallozzi, Almerinda Rossillo, Roberto Tartaglia e Alfonso Artone. Il Comitato in totale è formato da 16 persone, che saranno presentate durante la conferenza stampa.
Per l’anno 2013, il Premio Dragut prevederà cinque (5) sezioni, distinte in: Racconti, Poesie, Fotografie, Musica, Arti grafiche e scultoree. Maggiori dettagli saranno comunicati durante la conferenza stampa e nel bando del premio. Altra importante novità di quest’anno sono gli eventi “satellite” che prevedono sotto lo stesso patrocinio del Premio momenti ludici e culturali diversi, tali da attrarre, speriamo, un grande interesse di pubblico. Qui di seguito le date di tali eventi:
- 27 Aprile Escursione nel Parco di Gianola;
- 25 Maggio: Conferenza Stampa;
- 13/14 Giugno: “24 ore di sport”;
- 22 Giugno: Musicangiando, evento musica con eno-gastronomia e mercatino vintage o arte.
- 20 Luglio: Serata Scavi Teatro Romano Minturnae;
- 5 Ottobre: Serata Premiazione finale Premio Dragut, presso il Castello Baronale di Minturno
Alle Associazioni intenzionate a patrocinare l’evento non saranno richiesti esborsi obbligatori di denaro. Esse saranno coinvolte maggiormente nell’organizzazione e in particolare nella Giuria del Premio costituita da tre persone per ognuna delle 5 sezioni del Premio.
Per maggiori dettagli ed altre novità invitiamo tutti a partecipare alla conferenza stampa organizzata per il 25 Maggio 2013 e alle associazioni interessate al patrocinio ad inviarci un assenso all’indirizzo mail del Premio: premiodragut@libero.it.
L’Addetto Stampa
Alfonso Artone
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Poesia, Fondi: Manfredo di Biasio, presenta l’ultima raccolta in versi
Manfredo di Biasio, poeta elegante apprezzato in tutta Italia, presenterà il suo ultimo libro “Dall’idillio ai rimpianti” sabato prossimo nel Castello Caetani con il direttore de “La Nuova Tribuna Letteraria” di Padova. E con in serbo una gradita sorpresa
È stato l’ultimo poeta, perdipiù concittadino, a tenere con Libero de Libero un carteggio privato. Il grande poeta di Fondi trasferitosi a Roma per cercare fortuna consigliava già al giovane Manfredo di Biasio con chi pubblicare, cosa pubblicare: lo stava indirizzando verso le punte più alte dell’espressione poetica. Oggi di Biasio ha dato alla luce una nuova raccolta di versi dal titolo “Dall’idillio ai rimpianti. Poesie d’amore e altro” (Eva Edizioni) che presenterà in anteprima a Fondi sabato 27 Ottobre alle 19.30 presso la sala conferenze del Castello Caetani.
Parteciperanno anche Giuseppe Napolitano, poeta, e Stefano Valentini, direttore de “La Nuova Tribuna Letteraria” di Padova, mensile di poesia con cui lo stesso poeta di Fondi collabora. A moderare la serata ed a leggere brani dell’autore sarà Simone di Biasio, mentre porteranno i loro saluti anche il Sindaco di Fondi, Salvatore De Meo, e l’Assessore all Cultura dello stesso Comune, Lucio Biasillo. Nel corso della serata ci sarà spazio anche per una sopresa che Manfredo di Biasio ha riservato alla città di Fondi.
La storia
Nei primissimi anni Sessanta Manfredo di Biasio era a Roma. Un amico tipografo gli aveva stampato un libricino di poesie, tratte da un quaderno che aveva portato con sé dal paese. A Fondi aveva sentito parlare di Libero de Libero, quel suo concittadino poeta che tanta notorietà aveva acquisito in Italia e oltre. Avuto il suo libro tra le mani il primo pensiero fu quello di cercare di incontrare de Libero, e quindi di fargli leggere le proprie poesie.
La ricerca dell’indirizzo del poeta risultò travagliata: neanche sull’elenco telefonico c’era traccia del suo nome. Per una vicenda fortuita fu Indro Montanelli a svelargli recapito e numero telefonico (mascherati dal nome del fratello Vincenzo). Da qui all’incontro tra i due il passo fu breve. Infatti quando de Libero ricevette le poesie del giovanissimo di Biasio volle conoscerne l’autore. E da qui iniziò la storia, intessuta di sapore educativo prima, e di sincera amicizia dopo.
L’hic et nunc poetico
Oggi Manfredo di Biasio conserva un carattere schivo, una poesia silenziosa ha preso possesso del suo animo, riversata pienamente e dolorasemente nell’ultima silloge poetica dal titolo “Dall’idillio ai rimpianti”, una sorta di primissimo bilancio della propria esistenza. Il libro, come scrive Amerigo Iannaccone, vincitore del Premio di Poesia Libero de Libero, «raccoglie un ricco mannello di testi già pubblicati nel tempo (con una significativa sezione inedita a completare il volume). (…) in quell’altro [del sottotitolo] c’è il rimpianto, appunto, e il desiderio insoddisfatto, ma sempre c’è la delicatezza di un approccio, la sensualità finissima e la sensibilità letteraria di un autore che vorrebbe mostrarsi come uomo “normale”, preda e vittima di sensi e sentimenti, ma rimane un poeta di provata preparazione – e deve manifestarlo forse anche se qualche volta vorrebbe fingere un tono minore».
Biografia
Nato a Fondi (LT), nel 1939. Per oltre un decennio è vissuto a New York, svolgendovi iniziative culturali. Ha pubblicato due raccolte poetiche già prima di vent’anni. La sua poesia, comunque, comincia ad avere una sua fisionomia in seguito all’incontro con il poeta Libero de Libero.
Le opere più significative della sua produzione poetica sono:”Eternità breve” (prefazione di Libero de Libero); “Stagione propizia”, 1977 (prefazione di Guglielmo Petroni); “Il deserto intorno”,1986 (prefazione di Pasquale Maffeo); “L’ala fuggiasca del tempo”,1993 (prefazione di Dante Maffia); “Dal sangue alla polvere”,1997 (antologia comprendente il meglio delle opere precedenti – Prefazione. di Ferruccio Ulivi, postfazione di Luciano Luisi); “Verso ponente”1997 (prefaz. di Stefano Valentini). In prosa ha pubblicato: “Lettere da de Libero”, 1988 (epistolario) e “Il vecchio di Staten Island”, 1994 (racconti ). Suoi lavori sono apparsi in riviste ed antologie in Italia e all’estero. Alla sua poesia sono stati attribuiti diversi premi di rilevante importanza: Lerici-Pea, Città di Piacenza, Calliope, Spiga d’Oro, Rabelais, Cosmo d’Oro, il Centenario di Roma Capitale (1971). E` membro di giuria di alcuni premi letterari nazionali.
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Minturno,poesia:Dino Artone presenta all’auditorium della Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma
Lo scaurese Dott. Dino Artone – medico-chirurgo nonché scrittore e poeta – presenterà in Roma il 27 ottobre alle 17, presso l’esclusivo Salotto di Conversazione della Basilica S. Maria degli Angeli (Piazza Esedra), l’imponente “summa poetica” intitolata Antologica, che raccoglie il suo lungo percorso poetico da ragazzo a tutt’oggi (1956-2011). Si tratta di un’opera poderosa di oltre 700 pagine che comprende ben diciotto testi poetici, la gran parte dei quali presentati o recensiti da alcuni dei più prestigiosi nomi del novecento letterario italiano: da Maria Luisa Spaziani a Dario Bellezza, da Giacinto Spagnoletti al “nostro” Renato Filippelli, da Stanislao Nievo a Carlo Rao, da Mario Pomilio a Francesco De Nicola, a Giuseppe Napolitano, a Elio Pecora, a Roberto Carifi, a Renzo Paris… Di lui Giacinto Spagnoletti ebbe a dire, a inizio anni novanta: “Non ho alcun dubbio nel ritenere Artone uno dei più importanti e complessi poeti del nostro tempo, per la profondità e la sensibilità della sua introspezione, per la straordinaria padronanza del verso e dell’indagine psicologica, per il variegato e immaginifico versificare, in cui fa travalicare voci e parole oltre ogni limite spazio-temporale”. Anche se – dobbiamo aggiungere noi, concordando con Luigi Maria Torraca – la sua poesia, di scuola e taglio il più delle volte “ermetico” (Quasimodo, Ungaretti, Montale, Luzi…), è spesso “intrisa di sofisticata eleganza e di uno stile forse accessibile a pochi ed esclusivi frequentatori di una selettiva élite poetica”. E comunque, il “nostro” Dino Artone è oggi il poeta che – nella nostra provincia – ha probabilmente il palmares più ricco e significativo di prestigiosi premi e riconoscimenti poetico-letterari.
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