Si può vivere di turismo?
Si può vivere di turismo? Possono davvero tre mesi estivi dare lustro ad un luogo? La risposta è semplice, ovvero sì.
Anche Scauri, fino a qualche anno faceva parte di questi paesi, pullulando della tranquillità dei suoi 7.000 abitanti durante i mesi invernali e che poi era capace di diventare un porto d’accoglienza per le invasioni dei mesi estivi. Altri tempi, dove addirittura si potevano arrivare a toccare le soglie dei 50.000 abitanti, un numero elevatissimo per un semplice paese che affaccia sul Golfo. In fin dei conti Scauri ha sempre rappresentato il luogo prediletto per molte famiglie per trascorrere un’estate dedita completamente al mare. Ma come molti luoghi anche più rinominati, anche la Scauri attuale sta riscontrando dei problemi dal punto dal punto di vista numerico in estate: infatti facendo un semplice giro durante un qualsiasi giorno della settimana, è molto semplice notare la differenza con le estati passate, con la gente che è diminuita in maniera sostanziale e con il caos abituale che oramai è quasi svanito. Una fortuna? Forse per chi ama la tranquillità sì, ma non per chi possiede uno stabilimento balneare oppure un negozio e che può trarre un grande profitto dalla stagione estiva. Ma quali sono le cause di un allontanamento da parte di molti villeggianti nei confronti del nostro paese? Dare la colpa alla crisi economica che sta colpendo molte famiglie può sembrare riduttivo, anche perché le cause sono anche altre. Scauri, soprattutto negli ultimi anni, non ha mai avuto un’amministrazione locale forte che potesse finalmente varare un piano per migliorare il paese, soprattutto nei mesi estivi, anzi le lacune che spesso non erano state messe in evidenza, con il passare degli anni sono diventate abbastanza vedibili. Scauri ha sofferto di uno staticità di fondo, incapace di cambiare e di offrire qualcosa di nuovo ai propri villeggianti, dando l’impressione di non saper sfruttare il meraviglioso lungomare che ha disposizione, uno dei più lunghi di tutto il Lazio. Un altro fattore è sicuramente dato dai prezzi richiesti per affittare delle case: ogni anno, il prezzo tende ad aumentare. Certo, i proprietari vogliono guadagnare quanto più possibile: ma è davvero giusto chiedere prezzi esorbitanti per delle case, spesso in cattive condizioni e che sono più vicine al concetto di tugurio? Non sarebbe meglio mettere dei prezzi più ragionevoli, dal momento che il prodotto messo in vendita non è dei più pregiati? Non è un caso che oramai molte case tendono a rimanere vuote anche durante l’estate, perché giustamente ai villeggianti non conviene pagare così tanto per un paese che non può o non riesce ad offrire più di tanto: Scauri non è Rimini, quindi non potrà mai essere giustificata la richiesta di queste cifre elevate. Inoltre vi è anche un sistema poco efficiente dal punto di vista alberghiero: infatti si potrebbe anche costruire oppure migliorare i pochi alberghi già presenti nel paese, pensando anche la possibilità che alcune famiglie vengano per una settimana e non ragionare sempre sulla logica dei due o tre mesi. Un altro posto che è poco sfruttato è rappresentato dal piazzale Sieci, che potrebbe essere sfruttato benissimo ma che viene invece conservato in uno stato di abbandono, con campeggiatori abusivi che fanno da padroni. Davvero questa grande area non può essere sfruttata in un modo migliore? Ovviamente i problemi non sono solo questi ed il nostro auguri è ovviamente che tutto possa essere migliorato, perché in fin dei conti Scauri sono gli Scauresi, quindi ogni miglioria fatta per invogliare le persone a tornare nel nostro paese, rimarrà anche a noi. Purtroppo sono lontani le estati che ci raccontano i nostri padri oppure che potevamo vedere con i nostri occhi fino a qualche anno fa, la verità è che Scauri deve muoversi da questa lenta paralisi che se non curata in fretta, può davvero provocare danni irreversibili.
Davide Mirante
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