Alfonso Artone entra tra i Best Seller su Amazon
Gli Angeli di Rock Castle dell’autore pontino Alfonso Artone entra tra i Best Seller di Amazon piazzandosi stabilmente tra gli e-book più venduti nel genere avventura (al momento in cui scriviamo è secondo) mentre il suo secondo romanzo, “Mondo Senza Tempo – il segreto del Prescelto” (GDS, Giugno 2013)scala le classifiche nel difficilissimo settore fantascienza e fantasy, piazzandosi stabilmente tra le prime venti posizioni (al momento in cui scriviamo è decimo).
“Gli Angeli di Rock Castle”è alla sua seconda edizione poiché nel 2013 la GDS ha acquisito i diritti in precedenza della Albatros. Aveva già sorpreso vincendo il Premio Belgioioso Giallo 2010 e il Creatività e Scienza nel 2009, come miglior copertina, e vendendo oltre mille copie cartacee, che per un autore esordiente sono una enormità.
Nel Giugno 2013 esce la seconda opera di Artone, “Mondo Senza Tempo – Il Segreto del Prescelto” : un avvincente romanzo fantascientifico con diversi risvolti storici e scientifici, che nel Golfo di Gaeta diventa subito un best seller in libreria (fonte: “La Libreria di Margherita” – Formia), e ora si appresta a farlo in tutta Italia.
La caratteristica di entrambi i libri di Artone e la tecnica di scrittura “Anglosassone”, ovvero molto scorrevole e diretta, priva di fronzoli, ma forse anche per questo estremamente efficace.
<<Mi sono ispirato agli autori Anglosassoni>> – ha infatti dichiarato Artone – <<Da Follett, alla Rowling, perché adoro il modo di scrivere diretto, che dia maggior risalto alla trama, e poco alla forma. Un libro è efficace quando viene “divorato” dai lettori, e per far sì che ciò accada, bisogna fare a meno dei “fronzoli” , dei periodi contorti e di tutte le parole non necessarie. Il lettore deve essere libero di immaginare e di sognare, e il compito di noi autori è di prenderlo per mano ed accompagnarlo nel suo viaggio all’intero del libro, senza farci notare.>>
Augurando ad Artone di avere lo stesso successo planetario di Follett e della Rowling, vi intanto vi invitiamo ad acquistare i suoi bellissimi e-book (o, per chi preferisce, le versioni cartacee) che ad Agosto sono in promozione a 0,99€ su Amazon, i-Tunes e tutti gli Stores digitali.
Buona Lettura!
Per info www.alfonsoartone.it
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Quando si dice una buona idea
di Margherita Agresti
Quando si dice una buona idea! Eh si perché è stata proprio una buona idea quella dei ragazzi dell’associazione culturale Creattività di organizzare eventi culturali nella piazzola sul mare a Vindicio di Formia.
Lunedì sera, 22 luglio, con una luna rotonda manifesta nel cielo ancora chiaro che aspetta il tramonto, si è svolta con successo la prima serata della nuova rassegna culturale “Presentami l’Autore” immaginata e promossa in collaborazione con La Libreria di Margherita di Formia.
Ospiti, al vento fresco dell’estate formiana, Alfonso Artone autore del recentissimo “best seller” (già mi piace definirlo) Mondo senza tempo, Giuseppe Mallozzi giornalista e Margherita Agresti titolare della suddetta libreria indipendente.
La chiacchierata intervista, intervallata da letture a sorpresa del testo selezionate e interpretate da gli amici della libreria Gianmaria Gonzini e Gianni De Meo, ha incuriosito e appassionato il pubblico. Il romanzo di fantascienza ambientato qui,
nel golfo, tra le città di Minturno, Gaeta e Formia oltre che le zone della linea Gustav, offre notevoli spunti di riflessione che con destrezza e familiarità sono stati in parte affrontati dai presentatori partecipi e recepiti dagli ascoltatori attenti. Si è parlato del genere fantascienza, più in voga di quanto si pensi, del messaggio etico di un romanzo e dell’umanismo possibile in un futuro consapevole, proposto e anelato dagli stessi protagonisti di Artone. La parola chiave più volte anticipata nella presentazione è: consapevolezza. Una scelta, prima che un invito, che la Liberia di Margherita ripropone nei piccoli gesti quotidiano/culturali.
L’ospitalità del chiosco turistico WelcHome e l’aria pedonale concessa dal Comune hanno reso possibile un aperitivo con l’autore davvero degno d’autografo!!
Appuntamento al prossimo lunedì dove con Paolo Fiore rincontreremo il nostro Alfonso, infatti,
tra le novità della serie Presentami l’Autore ecco che ogni autore presenterà l’autore successivo!
Se vuoi acquistare “Mondo Senza Tempo – il Segreto del Prescelto” è disponibile presso “La libreria di Margherita” in via Rubino a Formia. Oppure per acquistsarlo online a prezzo scontato, ecco i link
Negli stessi negozi è disponibile “gli Angeli di Rock Castle” il mio primo romanzo – giallo vincitore del Belgioioso Giallo e del Creatività e Scienza (miglior copertina di Lara Artone)
CALENDARIO Presentami l’Autore
Eventi culturali promossi dall’associazione culturale Creattività
in collaborazione con La Libreria di Margherita
presso la zonetta antistante il chiosco turistico WelHome a Vindicio di Formia alle ore 19,30
Ogni autore presentato presenterà l’autore successivo…Tutti i lunedì !
22 luglio ore 19,30 Alfonso Artone
libro: Mondo senza tempo
Romanzo di fantascienza ambientato nel nostro Golfo
presentato da Margherita Agresti e Giuseppe Mallozzi
29 luglio ore 19,30 Paolo Fiore
libro: Fu chiaro appena oltre lo zenith
Romanzo storico esoterico tra Maya e Giordano Bruno
presentato da Alfonso Artone
5 agosto ore 19,30 Raffaela Acampora
libro: Just like a woman
Romanzo di una viaggiatrice intorno al mondo
presentato da Paolo Fiore
12 agosto ore 19,30 Valentina Ferrari
libro:Beatrice
Racconto di un amore
presentato da Raffaela Acampora
19 agosto ore 19,30 Rossella Tempesta
libro: Il libro domestico
Racconto in versi di una poeta
Poeti ospiti a sorpresa…
26 agosto ore 19,30 Claudio Raggi
libro:L’uomo tra cielo e terra
Racconto sulle emozioni, i poteri dell’energia, i segreti dello Shiatsu
presentato da Rossella Tempesta
2 settembre ore 19,30 Emanuele Gaetano Forte
libro: Rumore di Cicale
Racconto di un giovane osservatore esplicativo
presentato da Claudio Marciano, sociologo della comunicazione
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Formia: aperitivo fantascientifico con l’autore Alfonso Artone
Lunedì 22/07 alle 19:30, Alfonso Artone sarà ospite al primo incontro della serie Presentami l’Autore eventi culturali promossi dall’associazione culturale Creattività in collaborazione con “La Libreria di Margherita” presso la piazzetta adiacente il chiosco turistico “welcHome home food & drink”
Sarà presentato “Mondo Senza Tempo” il suo nuovo sorprendente romanzo storico / fantascientifico, edizioni GDS (Milano).
Il Romanzo, ambientato nel futuro Golfo di Gaeta (anno 2052), accanto ad una avvincente trama fantascientifica, ripercorre molte tappe importanti della storia del nostro territorio, svelando retroscena poco noti: dalla battaglia sulla linea Gustav, allo sbarco del terribile Corsaro Dragut.
Artone, alla sua seconda opera, aveva già sorpreso con il successo de “gli Angeli di Rock Castle”, oltre mille copie vendute in 4 ristampe, e vincitore al “Belgioioso Giallo” e al “Creatività e Scienza”
l’Autore sarà presentato dal Giornalista e scrittore Giuseppe Mallozzi, esperto in fantascienza e fondatore del festival del cortometraggio indipendente “Visioni Corte”, e dalla dott.ssa Margherita Agresti, titolare de “la Libreria di Margherita”.
Il libro, è disponibile presso “La Libreria di Margherita” in via Rubino a Formia. iIn tutte le librerie online, su IBS, ITUNES AMAZON, e nelle librerie altre tradizionali, se non disponibile, è ordinabile.
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Siamo entrati nel vivo
Intervista a Pino De Renzi
di Patrizia Cervone
Siamo entrati nel vivo dell’estate. Moltissimi dei nostri conterranei, che per motivi di lavoro o di studio si trovano sparsi un po’ dappertutto, in Italia e nel mondo, in questo periodo dell’anno rispondono all’appuntamento silenzioso del mare. Un “ritrovarsi”, appunto, fedelmente, a contatto con la propria origine, col proprio legame di sangue, col proprio “sentire” legato a questa linfa vitale…. Si risponde, sempre, al richiamo di questo lembo di terra frammentata in diverse realtà, di questa costa protetta alle spalle dai nostri monti, che abbraccia però un unico specchio d’acqua..
Incontriamo in questi giorni qui, nel Golfo, lo scrittore Pino De Renzi. Nativo di Scauri, ha studiato a Napoli ed è ora medico microbiologo a Torino, dove svolge il suo lavoro, attualmente presso l’aeroporto di Caselle.
Pino De Renzi ha pubblicato diversi libri, di narrativa e di poesia, sia in formato e-book, editi da Mnamon, sia in formato cartaceo. “Il Voto”, “All’Ombra della Grazia”, “L’Ultimo Naufragio del Generale”, “La Bellezza macchiata del Rosso”, “Il Venditore di Fiori”, sono i titoli di alcune delle sue opere…
La prima domanda, la più spontanea che mi viene da porgere a Pino De Renzi, è:
Quanto è forte il richiamo del mare, quello che prima chiamavo l’irrinunciabile appuntamento silenzioso, per uno scaurese che vive fuori… ma soprattutto, quanto entra il mare nei tuoi scritti?
“L’orizzonte! Il mare è per me innanzitutto orizzonte. Sempre, nella mia vita, sia che stia contemplando lo scorrere dei giorni, sia che stia per prendere qualche decisione, io dentro di me mi rivedo a Scauri, davanti al mare, e guardo davanti a me. Quello che devo fare dipende dalla luce che vedo. Credo che quella luce sia indissolubile per qualsiasi scaurese”…
Siamo in estate, è vero, e sentiamo forte l’esigenza della spensieratezza e della “leggerezza” per entrare nello spirito delle vacanze. Eppure, chi è stato fuori per un po’, tornando, si troverà ad osservare, sempre più preoccupato, il proprio mare, al quale è intensamente appartenuto… In questi ultimi tempi tutto appare sicuramente trasformato, assieme al paesaggio, assieme alle generazioni che si susseguono….E’ così?”
“E’ così. Chi è stato “fuori” per un po’, tornando si accorge subito che le cose, anche se apparentemente immutate, sono in realtà già cambiate. La vita è mutamento, però, e accanto alla nostalgia delle cose vissute e perdute, esiste in noi anche il sentimento – fortissimo – di qualcosa che non può morire mai. Le cose, spesso, diventano peggiori, si lasciano cadere, ma chi ritorna sa che tutto può sempre tornare a vivere più di prima. Chi ritorna è meno arrendevole davanti alla disfatta del tempo. Egli sa che basta poco, perché la bellezza non tramonta mai”.
C’è una scena molto bella del “Voto”, dove di racconta di una tempesta in mare a bordo di una barchetta a vela….Sicuramente un ricordo autobiografico ma credo, anche, una metafora, perché Mare e Vita sono strettamente connessi. Cosa ha da insegnare il Mare alla nostra esperienza di Uomini, oltre che di cittadini?
“Quella scena è autobiografica, sì. E’ accaduta davvero, realmente, al largo di Formia, ma anche metaforicamente, più volte, nella mia vita. Basta una manovra errata, e ci si trova capovolti, rischiando di finire fuori bordo. Il mare però restituisce sempre tutto. Il mare è come il tempo. Tutto quello che si vive al largo non ci abbandonerà mai più, e prima o poi ci verrà restituito. Il mare fortifica. Ti fa capire di essere in balìa del tempo e della vita, e che non tutto dipende esattamente solo da te”.
Come molti già sanno, da un anno a questa parte, Pino De Renzi si è fatto promotore del Premio Dragut… Sono già iniziati i lavori di questa seconda edizione del Premio, sull’onda del significativo successo e della grande partecipazione della prima edizione. Si stanno svolgendo una serie di eventi “satellite” per promuovere non solo il Premio, ma per “restituire” a tutto il nostro territorio una sua identità, che sembra a volte voler dimenticare o addirittura non conoscere. Ma… qual è la vera vocazione del nostro Golfo? Su cosa bisognerà puntare per non “depredare” ulteriormente il suo patrimonio?
“Il Golfo di Gaeta è intagliato tra il mare e i monti Aurunci alle sue spalle. E’ al confine tra due regioni, è stato sulla linea di demarcazione tra lo Stato Pontificio e quello Borbonico. E’ una gemma incastonata tra confini e orizzonti diversi. Ecco. Il futuro del Golfo è quello di aprirsi, di accogliere entità e culture diverse. Il suo futuro è l’interscambio generoso e nobile delle coscienze. Il Golfo di Gaeta io lo vedo come un sistema “HUB”. Il sistema HUB è un sistema studiato per le rotte aeree, ma che sta prendendo piede anche per altri campi. In pratica si tratta di concepire le cose come la ruota di una bicicletta. C’è un asse centrale dove i raggi convergono. Dunque il nostro territorio è come una porta girevole, turisticamente parlando – dato che è al centro di tanti tragitti, sia naturali e paesaggistici che culturali. Il Golfo di Gaeta deve essere un cuore pulsante: non deve trattenere il sangue, ma pomparlo verso ogni direzione”.
Ancora una domanda, conseguente alla precedente… Quanto è necessario l’impegno “culturale” per risvegliare il nostro territorio e “restituire” al nostro mare il ruolo privilegiato di via di comunicazione?
“Malala, alle Nazioni Unite, ha espresso un concetto che secondo me è universale: “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna e un quaderno possono cambiare il mondo”. La cultura vuol dire coscienza, e la coscienza è la leva su cui si reggono le sorti del mondo e di ognuno di noi”.
Ci piace salutare così Pino De Renzi, in questa estate che comincia, con le sue stesse parole. E’ tempo di frutti, è tempo di vele spiegate. E’ tempo di riconoscere al mare un intento comune di “abbraccio” e non di “divisione”, non di frammentazione di identità o di appartenenze. Ci piace citare queste parole, che Pino immagina pronunciate da Sebastiano Caboto, un simbolo del nostro andare e del nostro appartenere:
“(…) Ho navigato per tutti i porti del Mediterraneo e ho visto il mondo ma la mia patria non è ora né Gaeta né Venezia né Bristol….La dimora in cui mi rifugio è unicamente la luce del cielo che si riflette sulle acque” (L’Ultimo Naufragio del Generale).
Buon viaggio, Pino.
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Intervista all’autore Pino de Renzi
Intervista all’Autore Scaurese (emigrato a Torino) Pino De Renzi sul suo libro “il Voto”. Intervista a cura di Monica Pasero.
Allora carissimo Pino ( così lo chiamano gli amici ) leggo dalla tua biografia che la tua passione per la scrittura ha albori lontani, rammenti il tuo primo scritto? Vuoi raccontarcelo?
Ti devo molto più di un caffè, cara Monica, e tu sai bene il perché! Sei stata tu ad incoraggiarmi a pubblicare su carta alcuni miei libri…
Comunque, il mio primo tentativo di racconto l’ho scritto a quattordici anni, e si intitolava “Sette atti, una commedia”. Era la storia di amicizia di sette ragazzi che vivevano insieme solo in estate, ma che poi tornavano ognuno a vivere vite separate in città diverse. Io sono nato in un paese turistico, e soffrivo molto della lassità dei legami “stagionali”. Oggi, con internet, devo dire che mi sento molto più in contatto continuo con chiunque, e ne sono molto felice.
Il primo racconto però in assoluto che mi è stato pubblicato, e a cui ovviamente sono molto legato, è Circolo Vizioso. E’ la storia d’amore di un uomo adulto che si incontra con una ragazza molto più giovane di lui in una sorta di circolo della vita che nasce e muore continuamente, tema peraltro molto ricorrente nelle mie storie.
Ma sai come la penso, su carta un libro ha tutto un altro sentire, tornando a noi:
Originario di Latina, ti catapulti per lavoro a Torino, un bel cambiamento di vita, cosa ti manca di più della tua terra natale e cosa ami della bella Torino ?
Della “mia” Scauri, il mio paese d’origine, mi mancano infinitamente la luce e il mare. Mi manca il suo orizzonte di libertà, il suo mutare colore repentinamente, al solo passaggio di una nuvola. E mi manca il vento, il forte vento di ponente, che quando aprivo le braccia sembrava volesse prendermi e portarmi chissà dove.
Di Torino, città dove mi sono sentito a casa dal primo momento in cui vi ho messo piede, amo la concretezza, il silenzio di certi luoghi, la sua metafisicità. Ma soprattutto devo dire che Torino mi ha dato la possibilità piena di “esprimermi” senza pregiudizi, facendomi incontrare tante persone che hanno saputo accogliere la mia spiritualità. Se Scauri mi ha dato i natali e mi ha cullato fino a che non sono diventato grande, Torino ha definitivamente consolidato la mia coscienza.
Leggo nella tua biografia che hai scritto anche per il teatro, e qui sorrido perché penso che spesso l’ispirazione a noi scrittori arrivi davvero in luoghi impensati, vuoi raccontarci come nacquero alcuni dei tuoi racconti che divennero in seguito testi teatrali? Mi riferisco a Nero su Bianco…
Ah, questa è bella! Sì, è accaduta una cosa strana. Nel 2006 partecipai alle Olimpiadi di Scacchi a Torino e per raccontare le partite che giocavo ad un mio carissimo amico scrissi dei piccoli resoconti, che però io chiamai reso-racconti. Ne scrissi decine, quasi tutti pubblicati poi nel sito della gloriosa Società Scacchistica Torinese. Due di questi resoconti, però, con l’intervento del mio amico Graziano Di Benedetto, divennero un testo teatrale, Nero su Bianco, un e-book multimediale con video e musiche edito dall’editore Mnamon di Milano, che ora è anche in versione audiolibro. Nero su Bianco lo abbiamo già messo in scena diverse volte, anche per serate di beneficenza, e continua ad attrarre interesse. Sono molto fiero di quest’opera. La trovo originale e ben riuscita.
Pino, alcuni tuoi racconti sono diventati audio libri,vuoi dirci per chi non lo sapesse che cos’è un audio libro ?
Un audiolibro è un libro raccontato attraverso la voce di un lettore, che per quanto riguarda me è stata prestata da Graziano Di Benedetto, attore e scrittore a sua volta. Gli audiolibri si ascoltano, e se letti bene quasi si “vedono” davanti ai propri occhi. E’ un’esperienza davvero fantastica. In Mr Gwyn, di Alessandro Baricco, il protagonista decide ad un certo punto di “scrivere” ritratti. Beh, ecco, gli audiolibri forse si avvicinano a quel genere di cose. Un audiolibro è un libro che stimola più sensi.
Se dovessi elencare tutti i racconti che hai scritto riempirei l’intera pagina, per cui ti chiedo: quale tra tutti è quello a cui sei più legato? Ce ne vuoi parlare ?
Per molti anni ho solo scritto racconti, più o meno brevi. Ne ho pubblicati molti, e moltissimi sono ancora quelli rimasti nel cassetto, almeno per ora. Direi che sono molto legato ovviamente a Circolo vizioso, che è stato il primo a darmi la patente di possibile scrittore. Circolo vizioso è introvabile, ma prima o poi lo ripubblicherò. Lì dentro, in quelle poche pagine, c’è l’essenza della mia visione delle cose. Ma ci sono anche altri racconti che hanno segnato in modo indelebile dei passaggi per me fondamentali. Uno di questi è Il dono, anch’esso introvabile. Quel racconto, che si rifà ad un evento realmente accaduto sul treno che mi portava da Scauri a Torino, ha segnato la mia vita, e continua a segnarla ancora adesso. Poi c’è stato Amori virtuali, uscito con lo pseudonimo di Sebastiano Fossanova su un inserto de La Stampa. Abbandonai poi presto il mio pseudonimo, ma quel racconto è per me indimenticabile. Infine, posso dire che c’è un ultimo racconto di cui sono gelosissimo, che fa parte della raccolta All’Ombra della Grazia, ma non rivelo qual è. Anche quello, per me, è stato come un Mar Rosso che si è aperto e poi richiuso alle mie spalle, lasciandomi con una coscienza del tutto nuova in un’altra terra.
Ho avuto il grande privilegio di leggere in anteprima “Il Voto”, una tua opera, e con orgoglio rivendico il fatto di aver potuto scrivere una parte della quarta di copertina. Un libro che come ben sai a me sta molto a cuore, hai voglia di raccontarci come nasce e di cosa tratta ?
Il Voto è stato uno spartiacque. C’è un uomo che si chiama Pino De Renzi prima de Il voto, e un altro uomo chiamato Pino De Renzi dopo Il Voto. Il libro in effetti è stato scritto in due momenti assolutamente diversi della mia vita. Il Voto è stato il libro grazie al quale mi sono sentito per la prima volta un vero scrittore. E’ accaduto quando una mia collega e amica, dopo averlo divorato tutto in una notte, il giorno dopo mi disse che quella storia l’aveva fatta piangere, aiutandola però a liberarsi in qualche modo da molte angosce del passato. Ecco: l’aver avvertito per la prima volta che il mio racconto era arrivato al cuore di un altro essere umano, mi ha fatto capire che quello che stavo scrivendo non era inutile. Il voto è la storia di un bambino non voluto dal padre a causa di una sua possibile malformazione, e che infatti muore alla nascita. Il padre per vent’anni rimuoverà i suoi sensi di colpa, finché un evento casuale li farà riesplodere con violenza. Ma sarà proprio suo figlio, svegliatosi nell’aldilà di soprassalto a causa del dolore del padre, a guidarlo verso la verità. Il Voto, se vogliamo, è un dialogo impossibile e dilaniante, che però riesce a salvare il senso della vita di un uomo.http://ilibridiriccardino.wordpress.com/2013/03/27/recensione-del-romanzo-il-voto-di-giuseppe-de-renzi/
Oltre a gialli e romanzi, scopro pure la tua vena poetica con la raccolta “La bellezza macchiata del rosso”, editore Mnamon. Come nasce questa raccolta e soprattutto quali sono le tematiche inserite nei suoi versi?
La bellezza macchiata del rosso è una silloge che raccoglie poesie scritte lungo l’arco di quasi vent’anni. E’ accompagnata però da splendide immagini della mia amica e fotografa Roberta Franz. Le tematiche sono le mie di “sempre”: la spiritualità, l’eros, la coscienza, il tempo. La bellezza della vita è nell’osmosi tra queste cose.
Cosa diresti ad un giovane emergente che vuole intraprendere questa strada, quale consigli dare soprattutto per quanto riguarda la ricerca di una casa editrice?
L’unico consiglio che posso dare per come io ho percorso questa strada, come giustamente la definisci tu, è di scegliere sentieri non battuti da altri. La scrittura è una strada preparata apposta per noi, che però percorriamo per primi soltanto noi. Mai scegliere scorciatoie. Se vuoi attraversare una foresta devi passarci dentro, se vuoi scalare una montagna dei arrampicarti con i chiodi sulle pareti, se vuoi navigare un oceano devi guadare il mare infinito che è dentro e fuori di te. Non ci sono altri “modi”. Ricordatevi solo una cosa: ciò che scrivete o lo scrivete voi, o non lo farà mai nessun altro. Per la ricerca di una casa editrice c’è sempre tempo. L’importante è avere qualcosa di nuovo da dire, e dirlo in un modo nuovo. Ho trovato libri stampati in proprio venduti per strada che erano semplicemente sbalorditivi, e grandi romanzi pluridecorati di grandi case editrici che non mi hanno dato neppure un nichelino. Li ho letteralmente dimenticati dopo due secondi. Purtroppo l’editoria classica non trasmette i reali valori in campo, ma c’è da dire che spesso anche chi scrive non legge nulla degli altri. E’ un errore gravissimo. Bisogna leggere di tutto, sempre, e rimanere curiosi. Il lettore e lo scrittore sono in osmosi. E’ come una partita a scacchi. Se uno dei due non si siede alla scacchiera la partita non ha modo di esistere. L’editore è la scacchiera, l’autore è il Bianco, e il lettore è il Nero. C’è bisogno di tutte e tre le cose.
Pino tu sei un professionista a 360 gradi: tra concorsi, pubblicazioni e corsi hai tanto da dare e da insegnare, così assieme agli autori Graziano Di Benedetto e Marco Dibenedetto nel 2012 fondi una scuola di scrittura creativa, “Scrivere secondo noi”. Vuoi spiegarci innanzitutto che cos’è una scuola di scrittura creativa e come fare per frequentarla?
Il punto focale sta in quel: “secondo noi”. Scrivere non si insegna. Si possono condividere delle esperienze. Si può raccontare come uno scrittore ha trovato una strada piuttosto che un’altra, ma nello scrivere “ognuno sta sul cuore della terra, illuminato (e magari trafitto!) da un raggio di sole…”. La scuola di scrittura creativa serve soprattutto a non smarrire il coraggio di starci in piedi, su quel cuore. La nostra scuola di scrittura vuole fare questo: incoraggiare a percorrere una strada che altrimenti rimarrebbe inesplorata. Comunque, per chi volesse, può contattarci sui nostri profili FaceBook, o mandare una mail a me:pinoderenzi@hotmail.it
Leggo del tuo nuovo nato “il premio Dragut”. Sono curiosissima di sapere: di che si tratta?
Il Premio Dragut è stata una sorpresa anche per me. Dragut era un pirata, anzi un corsaro, che saccheggiò e devastò le nostre coste, e dunque anche quelle in cui sono nato. In questo paese chiamato Italia, e nella mia Scauri in particolare, molti, troppi sono stati i saccheggi di ogni tipo: ambientale, culturale, economico, sociale. Il premio Dragut è nato con lo scopo opposto, quello di restituire gratuitamente tutto quello che le persone sanno e possono dare oltre se stesse. Il motto del Premio Dragut infatti è:Non più per depredare, ma per restituire.L’anno scorso, alla prima edizione con tre sezioni di Poesia, Racconti e Fotografie, abbiamo chiamato a raccolta quasi mezzo paese. Quest’anno il Comitato organizzatore sta cercando di allargare il progetto, e vorremmo coinvolgere più associazioni e enti pubblici. C’è molto fermento attorno a questa seconda edizione, e abbiamo molti occhi puntati addosso. La responsabilità è alta, ma sono sicuro che se non si smarrisce lo scopo del Premio riusciremo a portare la nave in porto. Sono molto curioso di vedere come andrà. Ricordo qui soltanto che l’Antologia completa delle opere presentate e premiate l’anno scorso si può scaricare gratuitamente in formato e_book dal sito www.mnamon.it oppure la si può richiedere in formato cartaceo con una piccola spesa. Il contatto, per qualunque informazione è:premiodragut@libero.it
Come già intuivo, oltre che scrittore, tu sei un uomo di grandi valori. Nel 2013 fondi un’associazione, SCRIVIMI: Scrittori Visionari Missionari. Di che si occupa e come bisogna fare per sostenerla? Dicci tutto!
Più che di grandi valori, che è una definizione che mi imbarazza un po’ e che credo non sia molto calzante, direi che sono un uomo che ama le grandi emozioni.
Innanzitutto però devo fare una precisazione fondamentale. SCRIVIMI è un’associazione assolutamente laica, e la parola Missionari non attiene al campo prettamente religioso. Il termine Missionario qui è inteso come Mission, all’inglese, cioè rivolto ad uno scopo, indirizzato ad un “senso”. L’associazione SCRIVIMI, infatti, è ambiziosa. Vuole essere una specie di “missione” aperta a tutti. Tutti vengono accolti, e tutti sono liberi di ripartire. E’ un luogo di scambio e di aiuto reciproco soprattutto per autori emergenti, ma è aperto ovviamente anche ai “grandi” della letteratura. Lo scopo è di aiutare, attraverso la propria scrittura e magari con una parte dei proventi di essa (chi ne ha), coloro che alla cultura e alla scrittura non riescono ad arrivare o ad accedere. La nostra intenzione è creare dei progetti formativi a partire da scrittori e musicisti (la musica è un’altra forma di scrittura!) che vogliano trasmettere qualcosa di più delle proprie parole e note. Per associarsi basta un euro all’anno. Per informazioni potete mandare una mail a me, ma a breve dovremmo riuscire ad essere presenti anche su internet con un nostro sito.
Concludo chiedendoti Che cos’è l’arte per Pino De Renzi?
L’arte? E’ una osmosi continua. E’ la fucina dell’Universo degli Uomini, un continuo ed inesauribile Big Bang! L’artista è un tedoforo: è colui che prende una fiaccola da qualcuno prima di lui e la trasporta fino a cederla ad un altro dopo di lui.
Grazie, Pino per questa bellissima e interessante intervista
Grazie di “cuore” a voi!
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